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La patente

VIA LA PATENTE AD 80 ANNI



Farà sicuramente discutere la proposta lanciata ieri dall’On. Valducci volta ad impedire agli ultra ottantenni di rinnovare la patente di guida. Ed infatti non sono mancati i primi distinguo e le necessarie specificazioni di sorta.


In effetti rispetto ad una realtà che vede il nostro Paese ormai prossimo a diventare nel 2018 il paese più vecchio d’Europa con una vita media di 78 anni per gli uomini e di 84 anni per le donne, superati al momento solo dalla Svezia, una proposta del genere non può che suscitare quanto meno delle discussioni.
La proposta è figlia i due situazioni complementari. Innanzitutto in Italia non c’è un limite d’età per il rinnovo della patente. Ognuno cioè superando una visita medica,può rinnovare ad oltranza la sua autorizzazione di guida, rispettando soltanto una tempistica che, con il passare degli anni, si fa più frequente e vigile. Infatti se fino a 50 anni è possibile rinnovare la patente con una visita sostenuta ogni 10 anni, già fino ai 70 la visita ha una cadenza quinquennale, mentre diventa triennale dai 70 anni in poi.
Al tempo stesso viene rilevato anche come un’altissima percentuale di incidenti, il 30%, sia legata al fattore distrazione. Gli optional di cui è fornito ogni autoveicolo, infatti, contengono un numero altissimo di potenziali fonti di distrazione e ciò incide enormemente sul rischio di commettere degli incidenti.


Tuttavia se è pur legittimo, come auspicato dall’Ania, l’associazione nazionale delle imprese assicuratrici, che la visita dopo una certa età, diventi annuale e consista in una valutazione approfondita delle condizioni degli anziani, invece che in una sorta di autocertificazione del proprio stato di salute, non sono invece rinvenibili i collegamenti esistenti tra l’aumento degli incidenti causati dai livelli di eccessiva distrazione al volante e la percentuale di anziani interessati. Che non emerge a alcun dato.
L’On. Mario Valducci, deputato del Pdl e presidente della commissione Trasporti della Camera, afferma infatti: “Si dovrebbe pensare a un'età limite, una soglia oltre la quale non è più possibile guidare. Possono essere 80 o 85 anni, di questo si può discutere. Ma la questione va affrontata ». Tuttavia non viene fornito alcun dato sulla percentuale di anziani coinvolti in incidenti, né elementi scientifici che supportino una decadenza dei riflessi legata ad una determinata età limite come sottinteso dallo stesso onorevole.
Ci sentiamo quindi di sottoscrivere la riflessione del Dott. Sandro Salvi, presidente dell’Ania, secondo il quale bisogna “prendere atto che siamo un Paese di vecchi. E che le visite mediche per il rinnovo della patente spesso sono solo sulla carta” e tuttavia ipotizzare un tetto per il rinnovo della patente “ potrebbe essere una grande ingiustizia. Ci sono persone che a 85 anni sono sveglie come grilli e altre che a 65 non hanno più i riflessi di una volta”.

Ed al tempo stesso riteniamo utile rassicurare anche tutti guidatori più anziani. La riforma del codice della strada che dovrebbe essere approvata prima della pausa estiva del Parlamento e di cui Valducci è il relatore,
non contiene infatti tale proposta. Pertanto la cosa sarà rimandata e ci sarà, si auspica, il tempo di discuterne e valutare quale sia poi la migliore soluzione possibile.